Il Giornale del Piemonte e della Liguria · Pistacchi Diego · 09 Luglio 2024

TOTI NON SI RICANDIDA E CHIEDE LA LIBERTÀ

Udienza al Riesame. L’avvocato spiega perché non esistono motivi per tenerlo ai domiciliari. Al Tribunale consegnato anche un parere di Cassese, ex presidente della Corte Costituzionale. Tutte le possibili soluzioni

Il futuro prossimo di Giovanni Toti si deciderà in queste ore. Ieri l’avvocato Stefa- no Savi ha spiegato in una dettagliata arringa davanti al Tribunale del Riesame, per- ché non esistono più - se mai fossero esistiti - i motivi per tenere in carcerazione pre- ventiva un indagato. Perché il governatore, anche se uscisse da casa sua e se tor- nasse in ufficio e al suo ruolo di capo della giunta, come consente la legge, non po- trebbe né ripetere gli stessi «reati», né inquinare le «pro- ve» in mano ai pm. A soste- nere il contrario continua a essere la procura, con il so- stegno del gip. Persino l’op- posizione di sinistra, che si è buttata a capofitto sull’in- chiesta per invocare le dimis- sioni di Toti, sconfessa la tesi dei pm, avendo più volte ri- petuto il contrario in aula. Ai giudici è stato consegnato anche un autorevole parere del Presidente emerito della Corte Costituzionale, Sabino Cassese, che richiama la ma- gistratura alla necessità di «ri- equilibrare le esigenze di in- chiesta a quelle di agibilità politica e istituzionale del Governatore». Toccherà ora ai tre magistrati che compon- gono il collegio del Riesame dire (entro al massimo giove- dì) se, al netto di ogni giudi- zio sulle accuse che non con- tano in questa situazione, sussistano o meno le esigen- ze cautelari per tenere Toti chiuso nella sua residenza.