La Piazza Grande · Giaccardo Massimo · 13 Novembre 2024

Il toro campione assoluto è dei fratelli fossanesi Delsoglio

Tra gli allevatori premiati Giovanni Rinaudo di Murazzo, Giancarlo Asteggiano di Tagliata, Giuseppe Mondino di Mondovì e Marco Vignolo di Morozzo

Ha colto abbastanza nel segno la 44a edizione della Mostra Nazionale della Razza Bovina Piemontese che da venerdì 8 a domenica 10 novembre è stata organizzata per la seconda volta di fila in piazza Dompè a Fossano a cura dell’Anaborapi, l’associazione che riunisce gli allevatori della Piemontese, e del Comune di Fossano, grazie al supporto della Cassa di Risparmio di Fossano Spa e alla collaborazione di Coldiretti, Ara Piemonte, Slow Food, Consorzio Coalvi, Camera di Commercio di Cuneo, Atl del Cuneese, Consiglio Regionale del Piemonte e Provincia di Cuneo.  
Infatti, nonostante i timori causati dall’epidemia di <Blue Tongue> in corso e dalla crisi generalizzata del comparto agricolo e zootecnico, la fiera ha richiamato una buoona partecipazione non solo da parte degli addetti del settore, ma anche del pubblico di normali visitatori: proprio questo era uno degli obiettivi principali della mostra quello di essere una vetrina dei capi di eccellenza della Razza Piemontese, la migliore tra le razze autoctone da carne in Italia e una delle migliori nel mondo, e di far incontrare i produttori ed i consumatori per far comprendere il grande lavoro e la profonda passione che sta alla base della qualità della bistecca o del pezzo di bollito o di arrosto che le famiglie consumano a tavola.
E queste finalità sono state abbastanza centrate, tenendo conto del buon flusso di visitatori accorso in fiera soprattutto sabato mattina e poi per tutta la giornata di domenica (mentre sabato pomeriggio e sera l’afflusso è stato minore) non solo da parte di chi vive e lavora in agricoltura, ma anche di chi vive in città e non appartiene al mondo dei campi.
Infatti, l’appuntamento è uno dei rari momenti rimasti a Fossano durante l’anno per poter ammirare capi bovini di grande qualità e, in generale, per vedere da vicino il meglio degli allevamenti della Granda e del Piemonte e delle zone in cui si alleva la Piemontese in Italia.
Quest’anno, proprio a causa della <Blue Tongue> la partecipazioni di capi bovini e di aziende allevatrici è stato leggermente inferiore all’edizione passata: una novantina i capi in mostra e in concorso allevati da 12 aziende, tutte a conduzione familiare, come è tipico per la Piemontese. Tra loro 3 allevamenti fossanesi i F.lli Delsoglio di frazione S.Martino, Giuseppe Rinaudo & C di Murazzo e Giancarlo Asteggiano di Tagliata, e poi ancora Giuseppe Mondino di Mondovì e Marco Vignolo di Morozzo.
Oltre la metà delle aziende protagoniste sono della Granda e le altre del Torinese, mentre, proprio a causa dei rischi dovuti alla <Blue Tongue> quest’anno era presente un solo allevatore da fuori regione, Valerio Pagani di Oltrona di S.Mamete, in provincia di Como.
Tutte le aziende hanno presentato in fiera capi di alta qualità, come sottolineato dai 3 giudici che hanno valutato gli animali, suddivisi in 4 sezioni: Tori, Torelli, Manze, Vacche. A loro volta ogni sezione era suddivisa in categorie a seconda dell’età per un totale di 15 categorie.
Le valutazioni sono proseguite da venerdì pomeriggio za domenica mattina quando sono stati proclamati i vincitori assoluti e le loro riserve (i secondi classificati/e).
I risultati hanno premiato le aziende migliori, tra le quali alcuni allevatori di Fossano
Tra i Tori è stato premiato come Campione Assoluto della mostra il toro <Fokino> dell’allevamento F.lli Delsoglio di S.Martino di Fossano, che ha preceduto la sua riserva <Bigbeng>, campione in carica 2023, di Giovanni Dalmasso di Crissolo.
Nella sezione Torelli il Campione Junior è <Ico> allevato da Marco Vignolo di Morozzo, mentre la sua riserva è <Iodio> allevato da Guido Rattalino di Chieri.
Campionessa Assoluta tra le Vacche è stata nominata <Caverna> allevata dai fratelli Runinetto di Poirino, mentre la sua riserva è
<Follia> di Guido Rattalino di Chieri.
Infine, tra le Manze ancora vittoria dei f.lli Rubinetto di Pirino con la Campionessa Junior <Imperatrice> mentre la sua riserva junior è <Ivrea> di Giovanni Dalmasso di Crissolo.
Il Trofeo Amedeo Damiano (intitolato al presidente dell’Ussl di Saluzzo ucciso dalla mafia nel 1987 e per alcuni anni presidente dell’Anaborapi), che premia il miglior allevatore in concorso per i risultati conseguiti dai capi portati in fiera, è stato vinto dall’azienda Guido Rattalino di Chieri con 36 punti, davanti a Giovanni Dalmasso di Crissolo, 2° con 31 punti, mentre al 3° posto con 30 punti sono saliti sul podio i fossanesi F.lli Delsoglio di S.Martino.
Numerosi i premi di categoria per le aziende del nostro territorio (vedi classifiche in pagina).
Da segnalare in particolare per i F.lli Delsoglio di S.Martino il 1° Premio tra i tori tra 24 e 36 mesi (sempre co <Fokino), il 2° posto nelle Vacche oltre i 9 anni, il 3° posto nelle Manze da 22-28 mesi, il 3° posto con tra le Manze da 11 a 14 mesi, il 2° ed il 3° posto nelle Manze da 8-11 mesi e il 2° posto nei Torelli 14-18 mesi.
Ottime soddisfazioni anche per i fossanesi Giovanni Rinaudo di Murazzo che conquista il 3° posto nel Torelli 11-14 mesi, mentre Giancarlo Asteggiano di Tagliata vince il 3° premio tra le Manze 14-18 mesi.
Tra i gli allevatori monregalesi Giuseppe Mondino vince il 1° Premio nelle Manze 8-11 mesi, il 2° Premio tra i Torelli 6-11 mesi, il 3° posto nei Torelli 14-18 mesi, il 3° posto nei Tori 18-24 mesi-
Infine, Marco Vignolo di Morozzo vince il 1°Premio nei Torelli 11-14 mesi e nel Torrelli 14-18 mesi, il 2° Premio nei Tori 24-36 mesi.
Le premiazioni sono state presentate da Guido Garnero, tecnico dell’Anaborapi che cura l’organizzazione e la gestione delle mostre promosse dall’associazione e che ha presentato al pubblico tutti i capi che hanno via via sfilato sul ring da venerdì pomeriggio a domenica mattina.  
A premiare sono intervenuti il presidente Andrea Rabino ed il direttore Andrea Quaglino dell’Anaborapi, i rappresentanti della Compral, il veterinario dell’Asl CN 1 Andreano Audetto e i rappresentanti di altre associazioni agricole.
Insieme a loro Dariuo Tallone, sindaco di Fossano, e l’assessore all’agricoltura Giacomo Pellegrino, organizzatore della rassegba e artefice del suo spostamento a Fossano nel 2023. Tallone e Pellegrino hanno sottolineato l’imoportanza di questa rassegna per Fossano che valorizza la nostra città come <capitale> della Razza Bovina Piemontese a livello nazionale e sottolinea il valore del comparto zootecnico per l’economia del nostro territorio.
Sindaco e assessore hanno ribadito la collaborazione con Anaborapi e annunciato vje nel 2025 la Mostra Nazionale della Bovina Piemontese resterà a Fossano, ed anzi, verrà arricchita da nuovi eventi collaterali per coinvolgere un pubblico ancora maggiore.
Insieme al concorso dei bovini sono stati premiati i concorsi collaterali dei Migliori Campanacci e <ganbise> esposi in mostra ed il cvoncorso fotografico <La mia Piemontese> (vedi articolo dedicato).
Gli altri momenti importanti della 3 giorni sono stati venerdì pomeriggio la proiezione del docufilm <Transumanza: ritorno a casa> prodotto da RAI Documentari, dedicato a far conoscere la tradizione del margari, che ha coinvolto un buon pubblico. Il docufilm, presentato da Fabrizio Zappi, direttore di RAI Documentari, narra la storia di alcune famiglie di allevatori di Piemontese che portano ancora i capi all’alpeggio d’estate, ed in particolare dei giovani, anche ragazze, che proseguono la tradizione familiare e si impegnano in questo duro lavoro, puntando sempre più sulla qualità.
Questo ricambio generazionale è stato sottolineato durante l’inaugurazione della mostra da Luigi D’Eramo, sottosegretario Ministero dell’Agricoltura, dal senatore e componente della Commissione Agricoltura Giorgio Bergesio, dal vice presidente del Consiglio Regionale Franco Graglia e dalle autorità intervenute.
Proprio la partecipazione di tanti giovani allevatori, anche ragazze, ma anche agricoltori, tecnici o comunque impegnati nel mondo agricolo in generale, è stata la <cifra> più significativa di questa fiera: un fatto che in un momento di crisi ha dato un segnale di speranza e di partenza di questo comparto che da tempo soffre di mancanza di ricambio generazionale, ma puntando sulla qualità, riesce a garantire lavoro e reddito.
E tra i giovani da segnalare l’impegno di un nutrito gruppo di una ventina di allievi e di allieve dell’Agraria di Cussanio che hanno collaborato come addetti nella gestione della fiera, specie nei lavori di fatica, e hanno potuto così fare una bella esperienza sul campo di quello che tra pochi anni sarà il loro lavoro.