La Piazza Grande · Redazione · 12 Febbraio 2025

Mondovì, coro di applausi per il progetto del Fondo Storico

I libri saranno ospitati nell'ex Polo delle Orfane

È il momento degli applausi. La presentazione del progetto definitivo della ricollocazione del Fondo storico dalla Biblioteca civica diventa il giusto riconoscimento di quanto Mondovì abbia “lavorato bene” sul tema. Ha lavorato bene nella pianficazione, nell’intercettare le (tante) risorse necessarie, nel coordinare tutta una ragnatela di varie realtà e partner. Non lo diciamo noi, che contiamo poco: ma se lo dicono un sovrintendente, un direttore di un archivio di stato, uno dei principali gruppi bancari d’Europa, una Fondazione, i tecnici che concretamente stanno lavorando al progetto... allora, evidentemente, c’è da crederci.
Sabato mattina, presso il Polo culturale delle ex-Orfane, si è presentato il progetto che è il tassello “numero due” per il completamento del Polo stesso. Dopo il Museo della Stampa, operativo dal 2022, si lavora per il trasferimento del Fondo storico dalla Biblioteca al primo piano, e contestualmente con fondi PNRR (1,9 milioni) si sta allestendo l’ultimo piano per uno spazio “polifunzionale”. Un grande progetto che beneficia di fondi FARO (2 milioni), fondi propri, fondi di Intesa Sanpaolo.
“Il Polo delle ex-Orfane è stato soggetto a tanti interventi nel corso degli anni – ha esordito il sindaco Luca Robaldo, ripercorrendo la storia dell’immobile -. Un momento fondamentale, sintesi di un percorso virtuoso, si è registrato negli anni Novanta, quando è stato effettuato un intervento sul tetto. Poi si sono succedute diverse progettualità, fino ad un altro momento importante, ossia l’accreditamento presso il bando FARO della Fondazione CRC, con un finanziamento di 2 milioni per un progetto che prevedeva il trasferimento della Biblioteca e del Museo della stampa. Sono state apportate delle varianti, a quel progetto, che però ha mantenuto lo spirito della pogettualità originaria: oggi possiamo godere di questa struttura, che ha inoltre un finanziamento di 1,9 milioni di euro dal PNRR per intervenire sul piano superiore, un cantiere pressoché ultimato”.
L’assessore alla Cultura Francesca Botto ha invece sottolineato la grande valenza del Fondo storico: “Il Fondo è figlio di un passato glorioso e costituisce un patrimonio unico. Per la sua valorizzazione abbiamo avuto la fortuna di poterci relazionare con un team con il quale abbiamo mantenuto un confronto costante: cosa non scontata, oltre che arricchente e ricca di soddisfazioni. Un ringraziamento particolare va al dottor Stefano Benedetto, che non ha mai fatto mancare i suoi consigli e la disponibilità: con lui e con l’attuale soprintendente si sono susseguiti proficui incontri a Torino e sopralluoghi sul territorio. Un grazie anche ad Officina delle Idee – in particolare all’architetto Diego Giachello - che ha realizzato il progetto di allestimento; agli Uffici comunali, al Dipartimento cultura come a quello dei Lavori pubblici; alle Fondazioni bancarie per il supporto economico, al dottor Coppola e a Stefano Viglione. Questo è stato un progetto al quale abbiamo collaborato tutti assieme, ben consapevoli del suo ruolo e significato per la città”.
Come sarà l’allestimento? “Bello, gradevole, leggero – ha proseguito l’assessore Botto – con mobili a doppio vetro, e con la previsione della possibilità di poter consultare i materiali più interessanti e l’idea di digitalizzare quelli di pregio. Pensiamo a questo spazio aperto sette giorni su sette, con una eventuale gestione unitaria del Polo culturale ma accessibile sempre, per renderlo più possibile aperto alla comunità”.
E a proposito di finanziamenti, non sempre è facile vedere seduti allo stesso tavolo la Fondazione CRC ed Intesa Sanpaolo, questo è avvenuto a Mondovì, dove sono intervenuti il presidente CRC Mauro Gola e l’executive director Intesa Sanpaolo Michele Coppola. “Fondazione ha assegnato rilievo alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale – ha evidenziato Gola - con lo scopo di tramandarlo alle giovani generazioni, perché la trasmissione della memoria storica le comunità non devono mai dimenticarla. Qui al Polo culturale di Mondovì parliamo di un recupero importante, ma anche di un intrinsceo concetto di ‘bellezza’, che sta non solo nell’occhio di chi guarda ma nella cultura di chi lo ospita”. “Intesa ha agito con la determinazione di far parte della comunità accanto alla Fondazione CRC – ha aggiunto Coppola -. Questa doppia presenza di una fondazione di origine bancaria e di un istituto bancario va a difendere con determinazione un modello di impresa italiana. Attraverso l’Art bonus il privato affianca le istituzioni pubbliche per farsi carico di un patrimonio carico di valori: perchp oggi pensare che un bene sia esclusivamente ‘del Comune’ è una manleva che una comunità matura non può permettersi”.
Di deciso peso l’intervento da remoto di Marzia Pontone, sovrintendente all’Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta. La sovrintendente ha infatti definito il Polo culturale come “un esempio da seguire per costruire percorsi educativi basati su valori di rispetto accoglienza e solidarità reciproca”. Numerosi i ringraziamenti: “Già con il dottor Benedetto abbiamo valutato molto positivamente questa ‘alleanza’ tra il Comune e tutto il territorio attorno a questo progetto. Un progetto molto bello che nasce per aver messo in sinergia una pluralità di forze e di visioni. Grazie al sindaco e all’assessore alla Cultura, anche per aver ‘tenuto duro’ con continuità di impegno, grazie alle Fondazioni bancarie per avere concretizzato una visione di sviluppo che condivide un’alleanza di responsabilità su una comunità di territorio. Mi auguro che questo progetto sia un faro per lavorare insieme sempre più e meglio, per condividere percorsi educativi, mettendo al centro il proprio patrimonio culturale. La sovrintendenza sarà sempre al vostro fianco in questo genere di percorsi condivisi”.
Stefano Benedetto all’epoca dell’avvio del progetto era sovrintendente, oggi è direttore dell’Archivio di stato di Torino. Anche lui ha parlato di “modello virtuoso, attraverso il quale sono rimasto colpito dalla coesione e determinazione di tutti: parte politica, parte tecnica, comunità locale, soggetti economici e culturali, tutti hanno creduto in quest progetto. Non è scontato. Mondovì poi in questo settore ha qualcosa di più, ha un ruolo particolare nella storia del libro e della tipografia, uno dei fondamenti di questa comunità e motivo di orgoglio. Grandi risorse di professionaltà nei tempi e nei modi opportuni hanno contribuito a rendere il processo snello e virtuoso: un processo che vorrei estendere a tutto il territorio”.
E adesso? Come ha evidenziato il sindaco, si va verso l’approvazione del progetto esecutivo, dopodiché  grazie alla presenza delle risorse i lavori verranno affidati nell’immediato. Tra il serio e il faceto, alla presenza – oltre agli attori già citati – di Ezio Raviola della Fondazione Compagnia di San Paolo, il sindaco ha ricordato che saranno necessarie ulteriori risorse per poter completare adeguatamente la progettulità. Che resta, comunque, un fiore all’occhiello per la città.