La Bisalta · direttore Rosaria Ravasio · 30 Agosto 2024

"Genitori inadatti e giovani arroganti: quale futuro?"

IL PUNTO di Rosaria Ravasio

Siamo ormai alla fine d’ago- sto, la maggior parte di noi è tornata dalle vacanze ed i nostri ragazzi si preparano a rientrare a scuola. Ma qua- li ragazzi? Quale scuola? Sono rimasta colpita dal racconto di un’amica, che tornando da una vacanza di famiglia fatta con altri, mi ha spiegato come sia rima- sta sconvolta dal compor- tamento dell’altra mamma, che, appena arrivati alla meta, è corsa al supermer- cato a comprare bottiglie di superalcolici per il figlio ed i suoi amici (tutti minoren- ni). Durante il soggiorno in comunione, girovagavano per casa come zombi già da metà mattina, spostandosi da un divano all’altro, arma- ti di cellulare e arroganza. Ragazzi che durante tutto il tempo trascorso in queste vacanze hanno fatto “bran- co”, bullizzando la figlia di questa amica, che accorta- si l’ha allontanata tenendo- sela vicina.

Abbiamo un problema. Un grosso problema sociale: intere generazioni di geni- tori non sono più in grado di educare adeguatamente i figli.

Le regole ci sono, forme di sostegno e protezione an- che, ma quando la superfi- cilità e l’egoismo partono dalla base (cioè i genitori) i metodi esistenti vengono resi vani.

Per questo ho formulato le domande: quali ragazzi, quale scuola? E’ inutile ri- buttare sempre le respon- sabilità e le colpe della pro- pria inadeguatezza su altri. E’ fin troppo facile dare sempre la colpa agli inse- gnanti, alla scuola, alle isti- tuzioni o alle nuove gene- razioni “troppo deboli”. Fac- ciamoci un esame di co- scienza, prendiamoci il cuore in mano e chiedia- moci quale è la nostra par- te di colpa, se nostro figlio risulta essere “debole”. E’ ve- ro, i social, la droga, l’alcol e le cattive compagnie non aiutano. Tutto fa, ma fa an- che la forza dei valori, ma- gari condita con qualche re- gola e qualche “no” messo al posto giusto al momento opportuno.

Nei prossimi anni le nuove generazioni, figlie di geni- tori troppo “molli” faranno i conti con una nuova cul- tura fatta dal desiderio di sopravvivenza dei figli dei migranti, come credete an- drà a finire?