Il Giornale del Piemonte e della Liguria · Polito Loredana · 12 Marzo 2025

Al via il restauro di Sant’Antonio di Ranverso

Verranno riqualificati l’Ospedaletto e la Cascina Bassa, realizzando un punto ristoro, una foresteria e nuovi posti auto. Previsto un investimento da cinque milioni di euro

Al via i lavori nel complesso monumentale di Sant’Antonio di Ranverso, a Buttigliera Alta, al confine con il Comune di Rosta (Torino). Gli interventi riguarderanno il restauro e la riqualificazione funzionale degli edifici dell’Ospedaletto e di Cascina Bassa e sono finalizzati all’ampliamento dell’offerta turistica del sito, con la realizzazione di un punto di ristoro (caffetteria/ristorante), di un ampio parcheggio per i visitatori e di una foresteria a servizio di chi percorre gli itinerari dell’antica Via Francigena.

L’operazione è finanziata grazie all’accordo attuativo siglato a Buttigliera Alta e che perfeziona l’assegnazione di 5 milioni di euro alla Fom - Fondazione Ordine Mauriziano da parte della Regione Piemonte per l’attuazione dei Fsc 2021-2027.

«L’importante impegno e investimento che la Regione ha siglato con la Fondazione è il segno tangibile di quanto crediamo e puntiamo per il rilancio e la valorizzazione di un bene di grandissimo pregio culturale, storico e religioso rappresentato dalla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale al Patrimonio Gian Luca Vignale – e siamo consapevoli che questo progetto avrà ricadute economiche e turistiche di fondamentale valore non solo per il complesso, ma anche per Buttigliera Alta e per tutto il territorio circostante».

Durante la cerimonia per la firma dell’accordo, il governatore ha più volte sottolineato il ruolo svolto dal capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte e già sindaco di Buttigliera Alta, Paolo Ruzzola, che per primo ha sostenuto l’iniziativa di valorizzazione del complesso.

«Questo recupero nasce vent’anni fa. Ci ho sempre lavorato prima da sindaco e ora da consigliere regionale, perché sapevo che avevamo un gioiello che andava valorizzato. La firma è quindi un sogno che si avvera. I fondi allocati sono l’occasione per ridare vita al borgo, sia sotto il recupero artistico e culturale, sia quale polo attrattivo per il turismo. Si tratta di un progetto che coinvolge non solo Buttigliera Alta e Rosta, ma diventa centrale per tutta la Val di Susa e il Torinese».

«La firma dell’accordo attuativo – spiega la presidente della Fondazione Ordine Mauriziano, Licia Mattioli – non rappresenta solo l’avvio dei lavori di restauro e riqualificazione degli edifici dell’Ospedaletto e di Cascina Bassa, ma è finalizzata al rilancio di un polo turistico, culturale e sociale a Ranverso. Con l’obiettivo di rendere nuovamente fruibile tutto il complesso della Precettoria, abbiamo infatti già avviato un ampio progetto di riqualificazione finalizzato all’ampliamento del percorso di visita e servizi al pubblico con il recupero dell’area aulica conventuale».

Il complesso di Sant’Antonio di Ranverso è una Precettoria che comprendeva la chiesa con il campanile e un monastero con il chiostro interno, di cui rimane oggi soltanto un lato, le cascine del borgo e l’ospedale per i pellegrini, fondato nel 1188 dai monaci dell’ordine degli Antoniani, che avevano il compito di accogliere e dare ristoro ai pellegrini che percorrevano la Via Francigena e curavano, con il grasso dei maiali lì da loro allevati, il ‘Fuoco di Sant’Antonio’. La facciata è tutto quello che oggi rimane dell’antico ospedale che fu costruito in mattoni alla fine del 1400 per volere del frate Giovanni di Montchenu.

Mantenere l’identità storica e architettonica del contesto è l’obiettivo dei lavori di restauro e riqualificazione. La ‘Cascina dell’Ospedale’ è un complesso di edifici di epoche diverse, costruito sul sito dell’antico ospedale e comprendente alcune delle sue strutture murarie originali. Gli edifici includono stalle, rimesse, fienili, tettoie a uso rurale, un’abitazione e diversi elementi monumentali, come l’ingresso medievale all’antico ospedale Antoniano con la pesa pubblica, di alto valore storico e artistico. Di fronte all’ingresso dell’Ospedaletto, lungo la Via Francigena, si trova la ‘Cascina Bassa’, un edificio con corte interna dalle caratteristiche formali e costruttive tipiche delle cascine settecentesche locali.

La reception dell’Hôtellerie troverà posto nella porzione di fabbricato a due piani, vicino all’accesso principale alla Cascina Bassa. In un futuro prossimo, si prevede di poter allestire in una delle antiche stalle, pavimentata in mattoni e provvista di mangiatoie di tipologia molto antica, un museo delle tradizioni agricole nel quale potranno essere esposti oggetti e utensili della tradizione contadina.

Il restauro della tettoia a doppia altezza, che verrà pavimentata con lastricato in pietra di Luserna, potrà ospitare un mercato coperto di prodotti tipici locali e altri eventi pubblici, in collaborazione con enti e associazioni locali.

L’ampio locale della stalla storica settecentesca, con volte a vela in mattoni, diventerà una foresteria. Al piano inferiore, l’accoglienza dell’Hôtellerie con salottino per gli ospiti e sala per le colazioni; al primo piano nove camere doppie dotate di bagno privato, tre nella parte originariamente abitata e sei sopra la stalla settecentesca. Le camere saranno gli unici ambienti della Cascina Bassa climatizzati con impianti a ventilconvettori, mentre tutti gli altri ambienti saranno riscaldati tramite impianti a pavimento radiante.

Nel basso fabbricato di fronte alla Cascina Bassa sarà allestito un laboratorio-deposito per il cicloturismo, dove potranno essere riparate e noleggiate le biciclette.

L’Ospedaletto diventerà un punto di ristoro, con cantina dei vini nell’interrato e sala ristorante da circa 60 coperti nell’ex fienile. Saranno conservati e restaurati il soffitto a cassettoni in legno, la pavimentazione in formelle di cotto, il camino e la scala, che manterrà intatto il disegno originario.

Verrà anche recuperata la corte interna, un ‘hortus conclusus’ in ciottoli di pietra ornato con il ‘tau’, il simbolo dell’Ordine dei frati ospitalieri che per secoli hanno fornito ausilio ai pellegrini della Via Francigena, e tre alberi di melograno, a simboleggiare la continuità con la tradizione medievale che vedeva in questa pianta il simbolo dell’albero della vita.

Lo spazio della pesa pubblica verrà mantenuto inalterato. con la sola opera di consolidamento e manutenzione, sia degli elementi meccanici, sia degli elementi costituenti le murature.

Nuova invece la fontana, che sarà collocata nell’area antistante l’Ospedaletto a ricordare la tradizione locale della Moriana, dell’alta e bassa Valle di Susa, da Briançon a Sant’Ambrogio e Avigliana, ricca dell’elemento acqua.

Sarà allestita anche un’area dedicata alla coltivazione di piccoli ortaggi ed erbe officinali: una citazione delle aree agricole presenti nei cortili interni dei monasteri, nei quali le erbe officinali rappresentavano un ambito importante delle selezioni vegetali per la produzione di medicinali e rimedi salutistici suggeriti dalla secolare esperienza dei monaci farmacisti.

Con la risistemazione e parziale deviazione del corso della bealera che attraversa l’area dell’Ospedaletto mediante un sistema di chiuse a ghigliottina, si ricaverà un’ampia area parcheggio, la cui pavimentazione sarà realizzata con supporti in materiale ecologico riciclato, inerbito e totalmente permeabile all’acqua. La superficie percorribile da auto e bus turistici sarà realizzata in materiale drenante, del tipo già adottato per la pista ciclopedonale che collega Avigliana a Sant’Ambrogio.

Completano l’area accoglienza un frutteto con meli da fiore e la zona pic-nic, separati visivamente dal parcheggio da una barriera vegetale.

I lavori termineranno entro il 31 dicembre 2026. Sono stati affidati, in forma di appalto integrato, che comprende la redazione della progettazione esecutiva, all’Ati costituita dall’Impresa Fantino spa di Cuneo e Mit srl di Nichelino sulla base del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica redatto dal gruppo di professionisti facenti capo all’architetto Roberto Fraternali. Il gruppo di professionisti che, per conto dell’AtiI, sta redigendo la progettazione esecutiva, è invece coordinato dal professor architetto Giovanni Durbiano.