Il Giornale del Piemonte e della Liguria · Sandrone Valentina · 10 Ottobre 2024
Nasce Fondazione Industriali: il lavoro buono
L’ente promuoverà l’inserimento di persone fragili. 23 i soci fondatori, tra cui la stessa Confindustria Cuneo
Un’utopia che si trasforma in una concreta opportunità di crescita per tutta la comunità: questa è la Fondazione Industriali, il nuovo ente del terzo settore nato da Confindustria Cuneo e da 22 suoi imprenditori consociati.
Martedì 8 ottobre, presso la Sala Michele Ferrero, nella sede di Confindustria, è stato siglato l’atto costitutivo della Fondazione e la suddetta è stata presentata alla stampa. Un unicum nel panorama nazionale, un esempio di prassi virtuosa da parte di un tessuto imprenditoriale da sempre contraddistinto per il suo impegno e la sua dedizione al territorio, come ricordato da Giuliana Cirio, direttore generale di Confindustria Cuneo e, da questa settimana, presidente della Fondazione Industriali. La nuova realtà si pone come obiettivo non l’erogazione di bandi e finanziamenti, come avviene per altre fondazioni, ma l’operare sul lavoro creando posti e opportunità di impiego per persone provenienti da situazioni di marginalità sociale oppure escluse dal mondo del lavoro per problemi personali e familiari. In particolare, la Fondazione Industriali rivolgerà le sue attività a migranti, carcerati e donne disoccupate o inoccupate. Con un patrimonio di partenza pari a 1,3 milioni di euro, e con una rosea prospettiva di crescita tramite partecipazione a bandi pubblici e privati e grazie a donazioni ed erogazioni di soci e imprenditori terzi, questo sodalizio si prefigge di farsi carico di alcuni costi che lo Stato non può accollarsi, se non con gravi difficoltà. L’inserimento lavorativo di persone spesso prive di residenza, mezzi di trasporto, conoscenza della burocrazia e della lingua italiane, ma anche il reinserimento di detenuti e la creazione di nuove opportunità per donne che hanno dovuto lasciare il lavoro a causa del «caregiving» all’interno delle mura domestiche permetteranno di creare nella nostra provincia realtà più inclusive e indubitabilmente anche più sicure. Dare un reddito a chi, altrimenti, rischierebbe di vivere di espedienti, abbattere la recidiva dal 78% al 10% e supportare le competenze femminili all’interno dell’industria, offrendo strumenti elastici ed efficaci per andare incontro alle esigenze delle persone più in difficoltà, sono i tre perni su cui si instaura la mission illustrata martedì pomeriggio.
«Il lavoro è inteso come cura per la società. Chi lavora non cede al ricatto, alla delinquenza, all’irregolarità. La nascita di questa Fondazione sottolinea la sensibilità non comune del territorio cuneese.» ha commentato la presidente Cirio.
I progetti di inserimento partiranno da un’analisi dei fabbisogni sia del tessuto economico, sia dei soggetti a cui questi sono rivolti, coinvolgendo nei processi di valutazione le carceri della provincia, il Sermig, l’arsenale del lavoro e Generazione STEM per i progetti specificatamente inerenti alla cultura d’impresa dedicati alle donne. La aree di progettazione si struttureranno su cinque filoni principali che sono l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, la responsabilità, i progetti per le nuove generazioni con orientamento professionale sin dall’età scolare, i progetti per la parità e i progetti per la valorizzazione della cultura d’impresa. Oltre ai fondatori, ovviamente nel tempo potranno aggiungersi altri imprenditori così da incentivare ulteriormente e in maniera capillare la crescita e il benessere della Granda.
A riassumere il senso più profondo di Fondazione Industriali, i suoi obiettivi e la sua natura è stato, in chiusura, il presidente di Confindustria Cuneo Mariano Costamagna: «Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele e tenere le mani ben salde sul timone. La Fondazione è basata sul lavoro e sul lavoro buono.»
Figurano tra i 23 soci fondatori della Fondazione Industriali: Giuseppe Braida, Giuseppe Bernocco (Tcn Srl), Maria Raffaella Caprioglio (Umana Spa), Mariano Costamagna (ImCos Due Srl), Matterino e Valentina Dogliani, Stefano Frandino (Sedamyl Spa), Alessandro Gino (Gino Spa), Paolo Giuggia (Giuggia Costruzioni Srl), Bruno Mazzola (Abet Laminati Spa), Andrea Merlo, Paolo Merlo, Giuseppe Miroglio, Gianluca Oliva (Prato Nevoso Spa), Giuseppe Pacotto e Marcella Brizio (Tesisquare Koinè), Roberto Rolfo (Rolfo Spa), Matteo Rossi Sebaste (Golosità dal 1885 Srl), Emiliano Paolo Rosso (Cuneo Lube Srl), Bartolomeo Salomone (Ferrero Spa), Gianfranco Sorasio (Eviso Spa), Paolo Spolaore (San Pio Società Cooperativa Sociale), Serena Tosa (Tosa Spa), Giovanni Viglietta (Viglietta Matteo Spa) e Confindustria Cuneo. Sostengono il progetto come soci partecipanti Alberto Biraghi, Claudio Costamagna (Europlast Srl), Federica Rossi (Ferwood Spa) e Michelin Italiana Spa.
Nel Cda della Fondazione Industriali, che peraltro rispetta le normative sulla parità di genere, figurano anche Mariano Costamagna, Valentina Dogliani, Alessandro Gino, Paolo Giuggia, Giuseppe Miroglio, Roberto Rolfo, Matteo Rossi Sebaste e Serena Tosa. I dottori commercialisti Gianmarco Genta e Daniele Robaldo (supplente) costituiscono l’organismo di controllo.
Per maggiori informazioni: fondazioneindustriali.it.
Martedì 8 ottobre, presso la Sala Michele Ferrero, nella sede di Confindustria, è stato siglato l’atto costitutivo della Fondazione e la suddetta è stata presentata alla stampa. Un unicum nel panorama nazionale, un esempio di prassi virtuosa da parte di un tessuto imprenditoriale da sempre contraddistinto per il suo impegno e la sua dedizione al territorio, come ricordato da Giuliana Cirio, direttore generale di Confindustria Cuneo e, da questa settimana, presidente della Fondazione Industriali. La nuova realtà si pone come obiettivo non l’erogazione di bandi e finanziamenti, come avviene per altre fondazioni, ma l’operare sul lavoro creando posti e opportunità di impiego per persone provenienti da situazioni di marginalità sociale oppure escluse dal mondo del lavoro per problemi personali e familiari. In particolare, la Fondazione Industriali rivolgerà le sue attività a migranti, carcerati e donne disoccupate o inoccupate. Con un patrimonio di partenza pari a 1,3 milioni di euro, e con una rosea prospettiva di crescita tramite partecipazione a bandi pubblici e privati e grazie a donazioni ed erogazioni di soci e imprenditori terzi, questo sodalizio si prefigge di farsi carico di alcuni costi che lo Stato non può accollarsi, se non con gravi difficoltà. L’inserimento lavorativo di persone spesso prive di residenza, mezzi di trasporto, conoscenza della burocrazia e della lingua italiane, ma anche il reinserimento di detenuti e la creazione di nuove opportunità per donne che hanno dovuto lasciare il lavoro a causa del «caregiving» all’interno delle mura domestiche permetteranno di creare nella nostra provincia realtà più inclusive e indubitabilmente anche più sicure. Dare un reddito a chi, altrimenti, rischierebbe di vivere di espedienti, abbattere la recidiva dal 78% al 10% e supportare le competenze femminili all’interno dell’industria, offrendo strumenti elastici ed efficaci per andare incontro alle esigenze delle persone più in difficoltà, sono i tre perni su cui si instaura la mission illustrata martedì pomeriggio.
«Il lavoro è inteso come cura per la società. Chi lavora non cede al ricatto, alla delinquenza, all’irregolarità. La nascita di questa Fondazione sottolinea la sensibilità non comune del territorio cuneese.» ha commentato la presidente Cirio.
I progetti di inserimento partiranno da un’analisi dei fabbisogni sia del tessuto economico, sia dei soggetti a cui questi sono rivolti, coinvolgendo nei processi di valutazione le carceri della provincia, il Sermig, l’arsenale del lavoro e Generazione STEM per i progetti specificatamente inerenti alla cultura d’impresa dedicati alle donne. La aree di progettazione si struttureranno su cinque filoni principali che sono l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, la responsabilità, i progetti per le nuove generazioni con orientamento professionale sin dall’età scolare, i progetti per la parità e i progetti per la valorizzazione della cultura d’impresa. Oltre ai fondatori, ovviamente nel tempo potranno aggiungersi altri imprenditori così da incentivare ulteriormente e in maniera capillare la crescita e il benessere della Granda.
A riassumere il senso più profondo di Fondazione Industriali, i suoi obiettivi e la sua natura è stato, in chiusura, il presidente di Confindustria Cuneo Mariano Costamagna: «Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele e tenere le mani ben salde sul timone. La Fondazione è basata sul lavoro e sul lavoro buono.»
Figurano tra i 23 soci fondatori della Fondazione Industriali: Giuseppe Braida, Giuseppe Bernocco (Tcn Srl), Maria Raffaella Caprioglio (Umana Spa), Mariano Costamagna (ImCos Due Srl), Matterino e Valentina Dogliani, Stefano Frandino (Sedamyl Spa), Alessandro Gino (Gino Spa), Paolo Giuggia (Giuggia Costruzioni Srl), Bruno Mazzola (Abet Laminati Spa), Andrea Merlo, Paolo Merlo, Giuseppe Miroglio, Gianluca Oliva (Prato Nevoso Spa), Giuseppe Pacotto e Marcella Brizio (Tesisquare Koinè), Roberto Rolfo (Rolfo Spa), Matteo Rossi Sebaste (Golosità dal 1885 Srl), Emiliano Paolo Rosso (Cuneo Lube Srl), Bartolomeo Salomone (Ferrero Spa), Gianfranco Sorasio (Eviso Spa), Paolo Spolaore (San Pio Società Cooperativa Sociale), Serena Tosa (Tosa Spa), Giovanni Viglietta (Viglietta Matteo Spa) e Confindustria Cuneo. Sostengono il progetto come soci partecipanti Alberto Biraghi, Claudio Costamagna (Europlast Srl), Federica Rossi (Ferwood Spa) e Michelin Italiana Spa.
Nel Cda della Fondazione Industriali, che peraltro rispetta le normative sulla parità di genere, figurano anche Mariano Costamagna, Valentina Dogliani, Alessandro Gino, Paolo Giuggia, Giuseppe Miroglio, Roberto Rolfo, Matteo Rossi Sebaste e Serena Tosa. I dottori commercialisti Gianmarco Genta e Daniele Robaldo (supplente) costituiscono l’organismo di controllo.
Per maggiori informazioni: fondazioneindustriali.it.