"Dio non è morto"

Dio è con noi, lo pretendevano persino i nazisti e, come per tutti gli altri, quel “noi” riguardava una ben precisa combriccola di- versa dal “loro”. Le perso- ne evolute, intellettuali, democratiche, colte e smaliziate del nostro tem- po considerano quella frase il retaggio di un tem- po barbaro e passato. An- che semplicemente credere in Dio viene attribuito più ad una tradizione o al bisogno psicologico della trascendenza, più che ad una vera riflessione teologica, più che al potente sconvolgimento della metànoia, della conversione.

ARTICOLO COMPLETO SU “LA PIAZZA GRANDE”