IL MARE È L’ORO DEL TERZO MILLENNIO
Dal Salone di Genova la conferma che la nautica è l’unico settore a crescere con vigore anche durante le peggiori crisi. Per questo c’è massima attenzione alla salvaguardia dell’ambiente

Sea more. Lo slogan del Salone Nautico campeggia in tutta Genova. In realtà non è uno slogan. È davvero la sintesi, probabilmente mai azzeccata come quest’anno, di ciò che sta accadendo in questi giorni in una città intesa però come ve- trina nazionale e mondiale di un intero settore. Più mare. Più acqua che si riappropria dei propri spazi ma che, se sfrut- tata con il dovuto rispetto e con l’eccellenza del genio italiano, diventa più che mai elemento di rinascita.
Questa era la visione «filosofi- ca» che l’architetto Renzo Pia- no aveva spiegato essere alla base del suo progetto di Wate- front genovese che le ammini- strazioni regionale di Giovanni Toti e comunale di Marco Buc- ci hanno tirato fuori da un cas- setto impolverato e trasforma- to in realtà. Più acqua che en- tra in città, con i canali scavati all’interno del quartiere fieri- stico trasformato in isola. Più acqua che significa immedia- tamente più banchine, più ac- costi, quindi più posti per gli espositori del Salone Nautico. Più spazio per un settore che continua a crescere e a voler sfruttare «responsabilmente» quella ricchezza che è il mare e che tanta soddisfazione sta dando a chi negli anni ha te- nuto duro, a quegli imprendi- tori italiani che il presidente di Confindustria Nautica ha ribat- tezzato «eroi», e che Carlo Bo- nomi, numero uno di Confin- dustria, ha citato come miglio- ri interpreti del motto dell’Amerigo Vespucci: «Non chi comincia ma quel che per- severa».