Il Giornale del Piemonte e della Liguria · Marini Alessandro · 29 Ottobre 2024

Presentato in anteprima nazionale il cortometraggio su Luigi Einaudi

Il documentario, girato dal regista Pupi Avati, è stato proiettato nell’ex Chiesa della Missione nella serata di domenica

Domenica sera nell’ex Chiesa della Missione, a partire dalle 18, è stato presentato in anteprima nazionale il cortometraggio di Pupi Avati dedicato al cuneese Luigi Einaudi, il primo Presidente della Repubblica italiana. 
L’evento è stato organizzato, con il contributo della Provincia di Cuneo e della Fondazione Crc, dall’associazione «Res Publica» in collaborazione con la Fondazione «Luigi Einaudi» di Roma. 
«Come provincia abbiamo sostenuto questo momento per celebrare i 150 anni dalla nascita dello statista cuneese, ma senza la Fondazione Einaudi ciò non sarebbe stato possibile.
Con loro abbiamo svolto molte commemorazioni, iniziate a Roma nel marzo scorso e che si concluderanno a Cuneo il 30 ottobre, giorno della sua scomparsa.» - è il commento del presidente della provincia di Cuneo, nonché sindaco di Mondovì Luca Robaldo.
Ha fatto seguito Andrea Cangini, ex Senatore e Segretario Generale della Fondazione Luigi Einaudi: 
«Questo cortometraggio ha come obiettivo quello di rivolgersi a un pubblico giovane. Lo stiamo cedendo al Ministro della Scuola e alla RAI perché lo diffondano.
Parlare di Einaudi aiuta a costruire un futuro liberale e a sviluppare anticorpi contro ideologie che potrebbero infettare la nostra democrazia. Einaudi ha avuto capacità profetiche perchè ha visto cose prima degli altri.»
Prima della proiezione del documentario, è stato illustrato l’intervento del professor Salvatore Sechi, purtroppo impossibilitato a partecipare all’evento: 
«Einaudi non avrebbe mai sposato una teoria liberista assoluta, era per un liberismo che aiutasse la coesione sociale: una visione morale della libertà economia incentrata sulla giustizia sociale.»
Infine, a termine del cortometraggio, è intervenuto Alberto Mingardi: 
«L’11 maggio 1948 divenne Presidente della Repubblica, nonostante avesse fatto campagna elettorale per la monarchia ed infatti, durante il suo discorso di insediamento disse: «Siete stati gentili, avete votato un monarchico».
Durante il suo settennato rinviò solo 3 leggi al Parlamento, perchè preferì avere continuò dibattito con le camere. Perde poche battaglie, tra cui quella sulle industrie di stato.
Tuttavia, la più grande battaglia che vince è quella di essere lì, influenzando le scelte con  la sola presenza, senza mai entrate in scontri e battaglie politiche.»