Rifreddo: l’antenna 5G fa ancora discutere
Il sindaco: "Pronto l'incarico a un tecnico per un nuovo piano antenne"
Il Consiglio comunale riunitosi a Rifreddo è stato anche un momento di confronto con la popolazione locale, come già è accaduto nelle altre sedute “itineranti” del consesso civico. In modalità leggermente diversa, questa volta, dato che sono ormai operativi i Consigli frazionali, istituiti nel dicembre scorso: pertanto grande spazio è stato dato alla relazione del capo-cantone Daniela Prette, in rappresentanza del Consiglio frazionale di Rifreddo.
“Si tratta di un’esperienza finora poitiva – ha evidenziato la Prette -, che ci ha consentito un rapporto più diretto e collaborativo con il Comune. Abbiamo indetto un inconro, nel quale sono emerse una serie di richieste di cui ci siamo fatti carico ed abbiamo irato agli amministratori. Questo nuovo modo di interagire ci rende fieri, perché emerge chiara la volontà di risolvere i problemi, seppur si evidenzino anche difficoltà legate agli iter burocratici e alla mancanza di fondi”.
Le problematiche più consistenti della frazione sono materia nota agli addetti ai lavori, così come a noi rappresentanti della stampa locale. Il principale, nei mesi scorsi, è stato quello dell’installazione dell’antenna 5G in via Pignolli, contro la quale c’è stata una raccolta firme, un’ordinanze del sindaco, i ricorsi dell’azienda proponente, sino ad arrivare al ritiro di fatto “obbligato” dell’ordinanza e all’installazione del palo. Accorato intervento di Ferrero: “La materia è intricata, siamo in un vero e proprio far west. Chiedo di poter sensibilizzare la popolazione facendo corretta informazione. Altrove un gruppo di sindaci ‘coraggiosi’ ha proposto delibere contro quella che appare una vergognosa violazione di principi normativi. So che a Mondovì ci sarà un nuovo Piano antenne: a che punto siamo?”. La risposta al sindao Luca Robaldo: “Esiste un Piano antenne datato 2006, gli Uffici comunali stanno provvedendo ad incaricare un tecnico di settore che proponga un aggiornamento, che tenga conto della revisione normativa. Un documento d’obbligo, perché se si segue il mercato senza mettere paletti rischiamo di avere il suolo completamente ricoperto di questi impianti. Il nostro impegno è di condividerlo con i cittadini prima del passaggio in Consiglio comunale”. Il sindaco ha inoltre fatto trasparire tutta la delicatezza di una questione in continua evoluzione e di difficile gestione per gli enti locali: “Noi oggi abbiamo normative che esautorano completamente i sindaci dal poter dire la propria in materia. La difesa ad oltranza rischia di avere effetti controproducenti, dai ricorsi possono nascere anche richieste danni da parte delle aziende proponenti. Le delibere dei colleghi sindaci lasceranno purtroppo il tempo che trovano perché a prevalere sono le norme nazionali. Che in alcuni casi sono penalizzanti, per gli enti locali: basti pensare ad esempio che fino a qualche anno fa Mondovì poteva incassare circa 160 mila euro annui, con libertà di spesa, da locazione per inistallazioni di antenne; con una norma del Governo Draghi, questa cifra è scesa a 800 euro annui. In Italia, poi, avevamo normative abbastanza stringenti sulle installazioni: ma le dinamiche europee richiedono un altro atteggiamento”. Parziale acqua sul fuoco, per concludere: “Non parlerei di ‘far west’ – conclude Robaldo –, non dobbiamo pensare che il settore sia completamente fuori controllo. Sulle questioni vigila comunque l’ARPA”.
Altra criticità a Rifreddo, la cui recrudescenza segnalavamo proprio sulle colonne di Piazza Grande quale settimana fa, è quella della Scuola materna chiusa dal giugno 2023: “Una situazione che ci dispiace molto – ha sottolineato Daniela Prette – anche perché l’asilo era nato da una donazione alla chiesa fatta appositamente per questo servizio. Confidiamo nel vostro aiuto per trovare una nuova destinazione”. Risposta pienamente consapevole del sindaco, che ha sottolineato come sia stato effettuato il taglio dell’erba e come prossimamente si cercherà una soluzione per evitare che i giochi all’esterno della struttura patiscano un eccessivo deperimento. Amministraizone comunale comunque impegnata, in dialogo con la proprietà (la parrocchia), per ridare vita al contesto.
Altre problematiche sottolineate: la necessità di sopperire alla mancanza di un allaccio per i viili del fuoco, vista la notevole quantità di capannoni agricoli; l’eccessiva velocità dei veicoli sulla Provinciale 237 (in particolare tra il cavalcavia dell’autostrada e l’incrocio con corso Francia, alle porte dell’area industriale), e l’elevato numero di transiti in strada dei Bertoni; lo scriteriato abbandono di rifiuti in strade e campi.
Sottolineati anche gli aspetti positivi: “Ogni primo e terzo mercoledì del mese presso l’ACLI abbiamo il servizio della Corce Rossa con prestazioni come misurazione di pressione, glicemia, consegna farmaci, prenotazione visite: molto utile soprattutto per le persone anziane, confidiamo che il servizio prosegua”, ha concluso Daniela Prette.
“Si tratta di un’esperienza finora poitiva – ha evidenziato la Prette -, che ci ha consentito un rapporto più diretto e collaborativo con il Comune. Abbiamo indetto un inconro, nel quale sono emerse una serie di richieste di cui ci siamo fatti carico ed abbiamo irato agli amministratori. Questo nuovo modo di interagire ci rende fieri, perché emerge chiara la volontà di risolvere i problemi, seppur si evidenzino anche difficoltà legate agli iter burocratici e alla mancanza di fondi”.
Le problematiche più consistenti della frazione sono materia nota agli addetti ai lavori, così come a noi rappresentanti della stampa locale. Il principale, nei mesi scorsi, è stato quello dell’installazione dell’antenna 5G in via Pignolli, contro la quale c’è stata una raccolta firme, un’ordinanze del sindaco, i ricorsi dell’azienda proponente, sino ad arrivare al ritiro di fatto “obbligato” dell’ordinanza e all’installazione del palo. Accorato intervento di Ferrero: “La materia è intricata, siamo in un vero e proprio far west. Chiedo di poter sensibilizzare la popolazione facendo corretta informazione. Altrove un gruppo di sindaci ‘coraggiosi’ ha proposto delibere contro quella che appare una vergognosa violazione di principi normativi. So che a Mondovì ci sarà un nuovo Piano antenne: a che punto siamo?”. La risposta al sindao Luca Robaldo: “Esiste un Piano antenne datato 2006, gli Uffici comunali stanno provvedendo ad incaricare un tecnico di settore che proponga un aggiornamento, che tenga conto della revisione normativa. Un documento d’obbligo, perché se si segue il mercato senza mettere paletti rischiamo di avere il suolo completamente ricoperto di questi impianti. Il nostro impegno è di condividerlo con i cittadini prima del passaggio in Consiglio comunale”. Il sindaco ha inoltre fatto trasparire tutta la delicatezza di una questione in continua evoluzione e di difficile gestione per gli enti locali: “Noi oggi abbiamo normative che esautorano completamente i sindaci dal poter dire la propria in materia. La difesa ad oltranza rischia di avere effetti controproducenti, dai ricorsi possono nascere anche richieste danni da parte delle aziende proponenti. Le delibere dei colleghi sindaci lasceranno purtroppo il tempo che trovano perché a prevalere sono le norme nazionali. Che in alcuni casi sono penalizzanti, per gli enti locali: basti pensare ad esempio che fino a qualche anno fa Mondovì poteva incassare circa 160 mila euro annui, con libertà di spesa, da locazione per inistallazioni di antenne; con una norma del Governo Draghi, questa cifra è scesa a 800 euro annui. In Italia, poi, avevamo normative abbastanza stringenti sulle installazioni: ma le dinamiche europee richiedono un altro atteggiamento”. Parziale acqua sul fuoco, per concludere: “Non parlerei di ‘far west’ – conclude Robaldo –, non dobbiamo pensare che il settore sia completamente fuori controllo. Sulle questioni vigila comunque l’ARPA”.
Altra criticità a Rifreddo, la cui recrudescenza segnalavamo proprio sulle colonne di Piazza Grande quale settimana fa, è quella della Scuola materna chiusa dal giugno 2023: “Una situazione che ci dispiace molto – ha sottolineato Daniela Prette – anche perché l’asilo era nato da una donazione alla chiesa fatta appositamente per questo servizio. Confidiamo nel vostro aiuto per trovare una nuova destinazione”. Risposta pienamente consapevole del sindaco, che ha sottolineato come sia stato effettuato il taglio dell’erba e come prossimamente si cercherà una soluzione per evitare che i giochi all’esterno della struttura patiscano un eccessivo deperimento. Amministraizone comunale comunque impegnata, in dialogo con la proprietà (la parrocchia), per ridare vita al contesto.
Altre problematiche sottolineate: la necessità di sopperire alla mancanza di un allaccio per i viili del fuoco, vista la notevole quantità di capannoni agricoli; l’eccessiva velocità dei veicoli sulla Provinciale 237 (in particolare tra il cavalcavia dell’autostrada e l’incrocio con corso Francia, alle porte dell’area industriale), e l’elevato numero di transiti in strada dei Bertoni; lo scriteriato abbandono di rifiuti in strade e campi.
Sottolineati anche gli aspetti positivi: “Ogni primo e terzo mercoledì del mese presso l’ACLI abbiamo il servizio della Corce Rossa con prestazioni come misurazione di pressione, glicemia, consegna farmaci, prenotazione visite: molto utile soprattutto per le persone anziane, confidiamo che il servizio prosegua”, ha concluso Daniela Prette.