Israele-Hamas, raid nella notte su Gaza. Colpiti obiettivi Hezbollah in Libano

(Adnkronos) - Caccia israeliani hanno bombardato nella notte "infrastrutture" di Hamas nel nord della Striscia di Gaza e obiettivi di Hezbollah in Libano. Lo hanno riferito le Idf, precisando che nell'enclave palestinese si sono svolte anche operazioni di terra, con i militari della brigata Kfir che hanno ucciso "terroristi" vicino a una scuola nel sobborgo di Shejaiya e trovato armi d'assalto, granate e munizioni all'interno delle aule.
Inoltre sono stati distrutti alcuni tunnel che contenevano armi, mentre la Quinta Brigata ha attaccato dei "terroristi" nell'area di Beit Hanoun che avevano aperto il fuoco da una moschea e da una scuola dell'Unrwa.
Parallelamente, l'aviazione israeliana ha colpito Hezbollah in Libano, prendendo di mira un sito operativo in risposta a lanci di razzi dal Paese dei cedri.
Fonti delle Forze di difesa israeliane hanno riferito che un fucile di precisione e munizioni nascosti in un grande orso di peluche sono stati ritrovati dai militari della 551 Brigata dei paracadutisti israeliani mentre perquisivano una scuola della Striscia di Gaza. Secondo le fonti le truppe hanno trovato altre armi nascoste in borse con il logo dell'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, in una scuola vicina.
Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha accusato il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, di stare dalla parte di Hamas. "Chiedere un cessate il fuoco è una vergogna e costituisce un segno di Caino per l'Onu" ha dichiarato Cohen che su X ha ringraziato invece gli Stati Uniti per il veto alla risoluzione del Consiglio di sicurezza, che chiedeva un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
"L'invocazione dell'articolo 99, dopo che non è stato utilizzato per la guerra in Ucraina o per la guerra civile in Siria, è un altro esempio della posizione di parte e schierata di Guterres", ha accusato ancora Cohen, secondo il quale "un cessate il fuoco in questo momento eviterebbe il crollo dell’organizzazione terroristica Hamas, che sta commettendo crimini di guerra e crimini contro l’umanità, e le permetterebbe di continuare a governare la Striscia di Gaza".
Il ministro degli Esteri ha espresso quindi "gratitudine al nostro alleato, gli Stati Uniti, per il suo sostegno nel continuare la lotta per riportare a casa gli ostaggi e per eliminare l'organizzazione terroristica Hamas, che porterà un futuro migliore alla regione".
Hamas ha condannato con fermezza il veto degli Usa all'Onu dopo lo stop alla risoluzione per il cessate il fuoco umanitario immediato. La formazione terroristica palestinese, ha dichiarato in una nota Izzat al-Risheq - membro dell'ufficio politico - considera la mossa di Washington "non etica e disumana".
"L'ostruzione degli Stati Uniti all'approvazione di una risoluzione per il cessate il fuoco è una partecipazione diretta con l'occupazione all'uccisione del nostro popolo e nel commettere ulteriori massacri e pulizia etnica", ha affermato al-Risheq.
"Gli Stati Uniti hanno letteralmente firmato davanti ai nostri occhi una condanna a morte per migliaia, se non decine di migliaia, di civili in Palestina e Israele", ha dichiarato il vice ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Dmitry Polianski, commentando il veto posto dagli Usa alla risoluzione Onu. A favore hanno votato 13 Paesi (Cina, Francia, Russia - membri permanenti - Albania, Emirati Arabi Uniti, Brasile, Ecuador, Gabon, Ghana, Svizzera, Giappone, Malta e Mozambico), mentre il Regno Unito si è astenuto.
Anche la Francia si è rammaricata per la "mancanza di unità" del Consiglio di Sicurezza. "Purtroppo, ancora una volta questo Consiglio soffre di mancanza di unità. Con il rifiuto di impegnarsi nei negoziati, la crisi di Gaza si aggrava e il Consiglio non adempie al suo mandato, espresso nella Carta" delle Nazioni Unite, ha affermato l'ambasciatore francese all'Onu, Nicolas de Riviere.
La Turchia dal canto suo ha sottolineato che Washington "è ormai sola su questo tema" dopo il voto all'Onu. "Il sistema politico americano è ormai inutile sulle questioni relative a Israele", ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, in dichiarazioni alla televisione pubblica turca Trt.
Dopo il veto Usa, l'Iran ha intanto messo in guardia dal rischio di un'"esplosione incontrollabile" della situazione in Medio Oriente. "Finché l'America sostiene i crimini del regime sionista ed il prosieguo della guerra, c'è la possibilità di un'esplosione incontrollabile della situazione nella regione", ha affermato il capo della diplomazia di Teheran, Hossein Amir-Abdollahian, durante una telefonata con il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, secondo una nota del ministero degli Esteri iraniano.
La posizione di Washington era stata illustrata dall'inviato americano all'Onu Robert Wood, che aveva affermato che ''Hamas continua a rappresentare una minaccia per Israele e mantiene il controllo della Striscia di Gaza''.
Gli Usa ritengono di aver bocciato ''una risoluzione squilibrata, avulsa dalla realtà, che non avrebbe fatto avanzare il processo", come ha detto Wood motivando il veto. I redattori del testo, ha aggiunto, "hanno rifiutato un linguaggio di condanna del terribile attacco terroristico di Hamas contro Israele il 7 ottobre". E quindi, "hanno ignorato tutte le nostre raccomandazioni'' con un "processo affrettato".
La Gran Bretagna ha deciso di astenersi sulla risoluzione perché mancava una condanna precisa di Hamas e delle "atrocità" commesse dalla formazione palestinese.
"Chiedere un cessate il fuoco ignora il fatto che Hamas abbia commesso atti di terrorismo e tenga ancora in ostaggio civili", ha dichiarato la rappresentante del Regno Unito all'Onu, Barbara Woodward, citata dai media britannici. "Non possiamo votare a favore di una risoluzione che non condanna le atrocità commesse da Hamas contro civili israeliani innocenti", ha aggiunto.